Riserva Del Salviano
 

Parco regionale d’Abruzzo
 
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Il Monte Salviano, situato al termine di una lunga catene di montagne che parte dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, separa la Conca del Fucino dai Piani Palentini. Esso ricade in territorio della città di Avezzano, il cui centro abitato, che si estende ai suoi piedi, è ad esso molto legato, dal punto di vista naturalistico, urbanistico e, ancor prima, dal punto di vista religioso, per la presenza del santuario della Madonna di Pietraquaria. Nei testi antichi si trovano numerose citazioni di questi luoghi, soprattutto legate all’immensa opera idraulica della regimazione del Lago del Fucino, già realizzata per volontà dell’imperatore Claudio (poi ripresa e completata dal principe Torlonia 1878), con i suoi circa 6 km di canale scavato nella roccia, 10 cunicoli inclinati e 40 pozzi verticali, superata, per grandiosità, solo dal canale di Suez nel 1869. Dal punto di vista naturalistico, con la sua posizione geografica strategica, il Salviano è inserito in un importante mosaico di aree protette, e rappresenta uno scrigno di biodiversità a confine tra il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e il Parco regionale del Velino Sirente, tra la Riserva regionale Zompo lo schioppo e la Riserva statale di Valle Majelama.

Considerato dai cittadini avezzanesi un parco periurbano, in esso l’uomo riesce a vivere, in armonia con la natura, conservando le sue caratteristiche essenziali per la felicità di bambini, giovanim anziani e sportivi.

La riserva naturale del Salviano è inserita nel sistema delle riserve abruzzesi caratterizzato dalla ricchezza per patrimonio naturalistico, con la presenza di specie faunistiche e vegetali di particolare pregio di interesse scientifico, molto spesso minacciate e in pericolo di estinzione.

L’etimologia del Salviano ha origine dall’abbondante diffusione, sul monte, della Salvia officinalis.

La pineta rappresenta la parte predominante del monte Salviano. I primi pini furono piantati nel 1916 dai prigionieri di guerra del campo di concentramento costruito alla periferia nord di Avezzano.

La riserva del Salviano rappresenta la più naturale porta d’accesso dal settore nord occidentale al più ampio Parco nazionale, terra di ordi e di camosci appenninici strappati dall’estinzione insieme a numerose altre specie endemiche e rare. L’orso marsicano, rigorosamente protetto, dal Parco e da speciali leggi di tutela, resta tuttavia confinato nei luoghi più nascosti e segreti. Il camoscio appenninico, sopravvissuto miracolosamente dalla caccia massiccia che nel primo decennio del secolo scorso lo aveva ridotto a meno di trenta esemplari nel cuore della Camosciara. Uno dei pochi superstiti della ricca fauna paleartica post-glaciale, estintosi da oltre un secolo nelle altre montagne d’Abruzzo, è tornato a vivere con due popolazioni distinte, superiori ai 700 esemplari nelle due aree del Parco Nazionale della Majella e del Parco Nazionale del gran Sasso e Monti della Laga.

Nella Riserva del Salviano sono presenti alcune specie rappresentative della fauna appenninica come lo scoiattolo meridionale, simbolo della Riserva, e il grifone, proveniente dalla vicina Riserva Statale del Velino. Tra i mammiferi più comuni, il tasso, la volpe, la puzzola, la donnola e la lepre. Gli uccelli sono presenti con numerose specie all’interno della pineta. Crocieri, fringuelli, rampichini e picchi rossi maggiori si possono osservare con facilità, mentre nelle aree aperte sono abbondanti allodole, fanelli e saltimpali.

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